QUESTO E' UN CAPITOLO CORTO.
HO PREFERITO DIVIDERLO, ALTRIMENTI SAREBBE DIVENTATO CHILOMETRICO.
POSTO IL N. 10 QUASI DI SEGUITO.....
GRAZIE PER I COMMENTI CHE MI LASCIATE.
VI ABBRACCIO TUTTE.
BUONA LETTURA
CAPITOLO NOVE - GOCCE D'ACQUA
Esco con la barca.
Le prime ore del mattino sono le migliori.
Il mare è calmo.
Tutto tace.
Mi dirigo verso le montagne.
Punto verso il canyon.
Ci sono dei passaggi stretti, dove le rocce calano a picco nell'acqua.
Le pareti sono levigate dall'usura dell'acqua e del vento.
La roccia si lascia plasmare, tenta invano di contrastarne l'effetto.
Si impegna a farla scivolare e rimbalzare via.
Inutilmente soccombe.
La goccia è inesorabile.
Instancabile.
Continua a cadere sempre nello stesso punto.
E il solco che crea è inevitabile.
Sembra tutto immutabile.
Ma non lo è... mai ... niente lo è.
A volte succede, che per qualche strana combinazione, improvvisamente, la goccia devia il suo percorso.
Si trasforma.
Basta uno schiocco di dita e tutto cambia.
Sono confuso sempre di più.
Ho bisogno di stare da solo e schiarirmi le idee.
Mi sento travolto e sopraffatto dai sentimenti e dalle emozioni che provo.
Forti e profonde.
Si sono incagliate sotto la pelle.
Infilo il mio cappello blu di lana, il giubbotto nero di pelle..... e parto.
Avrei dovuto incontrare Isabella.
Mi aveva invitato ad uscire con lei sta sera a cena.
La sua presenza qui mi ha sconvolto l'esistenza.
Ha stravolto i miei piani.
La mia vita è cambiata in questo tempo...... da quando lei è arrivata.
Penso sempre a lei.
E questo non va bene.
Non mi piace questa situazione.
E' pericolosa.
Troppo.
E' lacerante.
E le mie vecchie ferite sono ancora aperte.
E' passata una settimana dall'ultima volta che abbiamo fatto l'amore.
So che mi ha cercato nei giorni scorsi.
Ero impegnato fuori per lavoro qualche giorno.
Non voglio correre.
Non voglio accellerare.
Troppo in fretta.
Voglio capire e procedere con calma.
Non so cosa stia succedendo.
Ne ho una paura fottuta.
Con lei sto benissimo, in tutti i sensi.
Mi piace da impazzire.
Ma..... ma c'è un ma.
Sono sicuro che prima o poi si stancherà anche lei di questo posto.
Mi lascerà e se ne andrà.
Ritornerà alla sua vita di sempre.
A New York, dalle sue amicizie e al suo vecchio lavoro.
Come fa a stare in un posto simile una donna come lei?
Impossibile.
Con un uomo solitario come me, orso e
problematico.
Ora crede di volermi, ma domani?
UNA SETTIMANA PRIMA
Sono steso e semi addormentato nel letto della sua camera.
La tengo stretta tra le braccia.
Petto e schiena a contatto sotto le lenzuola.
"Sai di buono Edward..... di selvaggio ..... mi piace....."
"Mmmmhhh"
"Non parli molto tu..... però mi piace"
In effetti sono arrivato davanti alla porta della sua stanza e con fare un po' irruento mi sono fiondato su di lei, appena ha aperto la porta.
Non mi aspettava.
Sono stato assalito da una grande voglia di lei.
Improvvisa, forte, incontrollabile.
Ero seduto nella comoda poltrona del mio studio, continuavo a pensare a lei, a noi, a quello che è accaduto sulla barca.
Continuavo inconsciamente a riempirmi il bicchiere di ghiaccio e acqua.
Bevendo compulsivamente.
Non mi accorgo che non serve a nulla tutto questo mio fare, per frenare l'impeto delle emozioni al pensiero di lei.
Mi alzo di scatto, quasi senza pensare, prendo le chiavi e chiudo lo studio.
Isabella.
Un pensiero fisso.
Una voglia incontrollabile.
Arrivare da lei il più in fretta possibile.
D'impeto l'ho presa e sollevata, spingendola senza remore contro l'anta della porta aperta.
Intrappolandola tra le mie labbra e il mio corpo.
Lasciandola senza nessuna possibilità di movimento o di replica.
Solo dopo averla baciata a lungo e in profondità l'adagio sul letto, senza usare poca delicatezza.
Non è il momento questo delle buone maniere.
E' l'attimo dell'ingovernabile istinto dal quale sono travolto.
O è lei a travolgere me?
Sentimenti contrastanti investono la mia mente, semplici ed involontari, un misto di rabbia e passione.
Vorrei cancellarli e liberarmene una volta per tutte.
Ma loro sono lì.
Aleggiano sopra di me.
Non si scostano.
Come la goccia, come un tarlo insopportabile.
Vorrei essere qui e perdermi tra le braccia di Isabella e nello stesso tempo vorrei non averla mai incontrata.
Vorrei che quel cane non avesse salvato il suo padrone e che Alice non avesse chiamato il giornale.
Ma lei è qui ora, e io sono dentro di lei.
Cerco di scacciare questi pensieri e godermi il momento.
Perchè non sono sicuro che ne seguirà un altro.
Le devo parlare.
Dopo.
Ora la voglio, disperatamente.
E così lentamente bacio dopo bacio, accantono questi pensieri.
Lascio spazio alle sensazioni che mi regala Isabella con la sua presenza e al piacere che posso donarle, con il mio corpo e con le mani.
La sento fremere al passaggio delle mie dita sui suoi seni nudi.
E' ancora sopraffatta dal mio arrivo inaspettato.
E anche io.
Avrei tante cose da dirle, ma non vogliono uscire dalla mia testa.
Ma è Isabella a parlare.
E' lei quella che gioca con le parole.
E' lei quella che centelline le gocce d'acqua.
"Lo so Edward che sei confuso."
"Non riesco a parlarne ora Bella. Scusami. Vorrei tanto dar voce ai miei pensieri, ma sono talmente confusi e contorti che fatico a mettere le parole in fila"
"Lo so.... mi sento così anche io."
"Ma tu riesci a capire.... ??"
"Sono spaventata anche io. E' tutto così improvviso. E' così forte Edward, che non riesco a dargli un nome."
"Quando ti vedo io..... vorrei solo correrti incontro e abbracciarti e lenirti le ferite.... lo so le vedo..... le cicatrici sono fresche...."
"Lo so che non sei pronta, come non lo sono io...."
"...... per una relazione seria dici?.... Ma non è quello che cerco, non so nemmeno io cosa cerco... so solo che con te sto bene. Mi fai stare bene."
"Bella mi dispiace tanto"
"Abbiamo bisogno di tempo. Prendiamocelo. Chi altri meglio di noi può deciderlo?"
"Come ci consideriamo allora...???"
Rimane in silenzio un attimo.
"Amici che fanno sesso?"
La guardo accigliato.
"Non lo so .... sembra squallido così, non che lo sia in generale, ma nel nostro caso.... ecco mi sembra riduttivo..."
Si accorge di una punta d'acidità.... nella mia risposta.
"Cerchiamo di capire.... andiamo per gradi. Non dobbiamo riuscirci adesso.
Ho buttato all'aria la mia vita da poco, ho ancora il mio vestito da sposa a casa della mia migliore amica a New York.... me lo ha ritirato lei. Era pronto.
Domenica prossima avrei dovuto sposarmi.... ancora non ci credo.
E' tutto così diverso.... ora."
"Sei pentita?"
"Pentita?? No anzi.... è solo strano"
Ancora nessuno sa di noi, forse solo Alice.
Non ho chiesto a Bella se glielo ha detto?
Io non ho voluto raccontarle niente.
Per cui ..... quando bussano alla porta della camera di Bella, tutti e due ci agitiamo come dei grilli.
E' Alice alla porta infatti.
"Bella, Bella ci sei?"
"Alice... sì arrivo un attimo ero in bagno"
Ci guardiamo divertiti.
Ridacchiamo tentando di raccogliere i nostri indumenti dal pavimento.
Ma per quanto possiamo fare finta di nulla... è estremamente evidente quello che abbiamo appena fatto.
Sussurro.
"Che tempismo mia sorella. Che faccio mi nascondo nel bagno?"
Bella mi fissa sbigottita e poi annuisce con la testa.
Apre la porta mentre io mi nascondo.
Sembro un fuggitivo, un clandestino.
Ma Alice già sospetta qualcosa .... e non vorrei che si spargesse troppa la voce in giro.
Non ancora per lo meno.
Non so nemmeno io quello che sta succedendo!
Alice entra.
"Sei sola? Giurerei di aver visto la macchina di mio fratello qui sotto"
Sono seduto sulla vasca che sghignazzo da solo.
Cara Alice, se hai notato il mio pick up....perchè diavolo sei venuta di sopra allora????
Non potevi telefonare?
"Non lo so Alice, sarà di sotto al locale o in giro con Bo"
"Ero venuta per invitarti a prendere un tè con me al centro commerciale, ho bisogno di un paio di scarpe nuove e non mi andava di fare tutto il tragitto da sola.... vieni?"
Bella entra in bagno per sistemarsi e uscire con Alice.
Io l'abbraccio forte appena entra e la ringrazio di essere stata al gioco.
Poi aspetto che loro se ne vadano ed esco dal mio nascondiglio.
Prendo il mio pick up e ritorno in ambulatorio.
Dolce, appassionato, indeciso, tenero, ironico, orsacchiotto....quanto mi piace!
RispondiEliminaVoglio il seguitooo,,,subitooo..subitissimo...aaaaaaa
RispondiEliminaben tornata ci hai fatto penare molto per un nuovo capitolo,ma sei perdonata alla grande,per punizione subito un altro e deve essere bello hot...ma questi due quando capiranno che sono super innammorati e non possono restare separati? ciao
RispondiEliminaè difficile fidarsi di nuovo dopo essere stati feriti..mi piace questo capitolo soprattutto la prima parte, poesia..brava Andrè!
RispondiEliminaChe tenero certo avrà sofferto molto edward per avere queste riflessioni e paura di nn sapere quello che gli sta succedendo...la prima parte è stupenda righi di poesia Geo sei bravissima
RispondiEliminaStupendo Geo!
RispondiEliminaAssolutamente meraviglioso....Popeye e' adorabile...con tutto i suoi fottuti problemi....quasi come Grey....e se questo nn e' un complimento.....
La sua indecisione mi farà morire è troppo dolce troppo sexy e selvaggio io non ce la posso fare lo amoooooo
RispondiEliminaEccomi!!! mi son messa in pari, scusami ma ho avuto un' oretta di tempo e me li son fatti tutti di fila. Mi piace questo Eddino, si si !! baci!!
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