CAPITOLO SEI - ARIA FRESCA
Ti siedi a guardare il mare.
Io ti raggiungo e mi accomodo vicino a te.
Fisso il mare anche io.
Non ci guardiamo.
Non so cosa dire.
Probabilmente nemmeno tu.
Rimaniamo in silenzio tutto il tempo.
Ogni tanto ti controllo con la coda dell'occhio.
Ho la mano destra indolenzita per il pugno che ho tirato.
Ma passerà.
"Stai bene Isabella?"
"Non lo so"
"Con me puoi parlare lo sai vero?"
"Sì Edward"
"Bene"
"Vuoi che ti lasci sola?"
"No"
"Vuoi che rimanga in silenzio?"
"Edward............"
"Sì?"
"Grazie. Ci tenevo a ringraziarti."
"Per cosa mi ringrazi esattamente?"
"Per tutto quello che hai fatto per me.
Ieri sera, sta notte, prima....... con James.
Sto bene ora, sto bene, qui con te, mi sento al sicuro"
Rimango in silenzio, non rispondo, appoggio le mani dietro di me e chiudo gli occhi.
"Possiamo rimanere qui sulla barca oggi?"
A questo punto mi volto verso di te.
"Mi è venuta un'idea. Vado a chiamare Rosalie, rimango con te .... facciamo un giro in barca, il tempo oggi è perfetto..... ti vorrei portare in un posto, se ti va........"
Ti volti anche tu e mi sorridi.
E il mio cuore perde i battiti.
Niente al mondo risulta più meraviglioso di un tuo sorriso.
Sfilo il telefono dalla tasca e mi alzo.
"Uova e salsiccia vanno bene?"
"Perfetto"
"Meno male.... ho solo questo nella dispensa...."
"Lascia che ti aiuti"
"No ci penso io, rimani qui ancora un po'.... l'aria fresca aiuta"
*************************
Passiamo tutta la giornata insieme, a parlare.
Mi confidi che stai scrivendo un libro di racconti, ma non vuoi svelarmi molto altro.
Per scaramanzia mi dici.
E' un libro fotografico, che riguarda una tua esperienza di vita, di un viaggio attraverso il mondo .... un viaggio che ancora non hai terminato.
E' un progetto che hai in mente da molto.
Al tramonto mi hai chiesto di ritornare e riportarti in albergo.
Ho passato un pomeriggio meraviglioso e vorrei tanto che rimanessi qui con me anche questa notte, anche solo per tenerti stretta come ieri.
Potrei accontentarmi anche solo di questo, per ora almeno.
Mi sono sentito tanto solo in questi mesi.
Ho sentito quella sofferenza profonda, quasi annullante.
Quella che lascia senza prospettiva, senza aria, senza futuro.
Solo.
Ora non è più così.
Mi sento quasi felice.
Però non riesco a sopportare il pensiero di veder andare via anche te.
Cerco con tutte le forze di non pensare a questo.
E spero con tutto me stesso che tu decida di rimanere.
Lo so che non posso chiedertelo, però vorrei con tutto il cuore che fosse così.
Forse dovrei dirtelo.
Sei come l'aria fresca per me.
E credo di piacerti anche io.... almeno un po'....
Non ti sono del tutto indifferente, lo sento, lo vedo.
Lo vedo da come mi guardi, da come ti avvicini a me.... da quello che mi dici.
Lo so per quello che ho sentito, quando prima di scendere dal pick up, ti sei allungata verso il mio sedile per ringraziarmi ancora, mi hai baciato, sulla guancia.
Eri così vicina, con le labbra a contatto con la mia pelle, avrei potuto girarmi e prenderti e baciarti come si deve.
Avrei voluto, anzi avrei dovuto farlo.
E non solo questo.
Avrei voluto sentire ancora il contatto de tuo corpo nudo sul mio.
I brividi e la voglia che mi hai risvegliato.
**********************
SETTIMANE DOPO
Sono passate tre settimane da quando sei arrivata.
Hai deciso di rimanere qui.
Hai deciso di non partire.
Hai deciso di non tornare a New York, almeno per ora.
Continui a rimanere nella pensione del faro.
E dal quel giorno non sei più salita sulla mia barca.
Anzi a dire il vero ci siamo visti poco in questo periodo.
Ci siamo incontrati qualche sera al faro.
Abbiamo bevuto qualcosa insieme.
Non da soli, con i miei amici, che sono diventati anche i tuoi ora.
Non siamo più rimasti soli.
Frequenti molto mia sorella Alice.
Mi parla sempre di te.
Di come ti stima, di come sei allegra.
Di come si trova in totale sintonia con te.
Di quanto tu sia bella.
Ma io questo lo so già.
Non ho bisogno di conferme o del giudizio altrui, anche se questo esce dalla bocca di mia sorella.
Ti tieni occupata con qualche lavoro.
Collabori al giornale locale insieme ad Alice.
Hai terminato il tuo articolo su Bruce e hai spedito tutto al Newyorker.
Anche questa volta non hai voluto che lo leggessi.
Mi hai portato solo le foto che hai scattato quel giorno.
Sono degli scatti bellissimi.
Ci sono anche quelli che hai scattato a me.
Profili, figure intere.
Primi piani.
Sono tanti.
Più di quelli che ricordavo.
Li hai messi in una cartella separata con un'etichetta.
-EDWARD- hai scritto.
Ci sono anche i due autoscatto che abbiamo fatto davanti al portico della baita.
Quelli che abbiamo fatto prima di ritornare alla barca.
Prima di incontrare James.
Da quella giornata meravigliosa passata insieme, ho colto l'indecisione e il turbamento che quell'episodio ti ha scatenato.
Mi hai detto che stavi bene, ma io so che cercavi di convincere te stessa più che rassicurare me.
Siamo simili io e te.
E tu lo sai.
Abbiamo paura.
Paura di innamorarci ancora.
Paura di essere feriti e di soffrire.
Ma il tempo guarirà le nostre ferite?
Lenirà il nostro dolore?
Non sono sicuro che tutti guariscano.
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E' sabato.
C'è il sole, fa caldo, veramente caldo.
Oggi non ho voglia di rimanere sulla barca.
Nel retro dell'ambulatorio veterinario ho un capannone dove sto costruendo una canoa di legno.
Ho acceso la musica e mi sono messo all'opera.
Sono già alla fase smerigliatura.
Indosso gli occhiali per evitare le schegge di legno.
Sono immerso nel mio lavoro e nei miei pensieri da un paio d'ore.
Sono tutto sudato e soddisfatto di come sta procedendo la mia opera.
Non vedo l'ora di poterla provare.
Quando mi sento osservato.
Mi volto.
E ti vedo.
Bellissima. Spettacolare.
Preoccupata.
Con il fiatone. Devi aver corso.
Hai in braccio un fagotto, avvolto in un tuo maglione.
"Isabella dove l'hai trovata?"
"Era nel sentiero non lontano dal faro.... stavo facendo una passeggiata e ho sentito dei lamenti dietro ad un cespuglio..... e ho pensato di chiamarti subito, non avevo il tuo numero..... e..... sono corsa qui"
Respira a fatica.
"Hai fatto bene. Entriamo le do subito un'occhiata"
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Alice arriva trafelata in ambulatorio e mi dice che sta sera a cena da zia Meggie devo essere assolutamente presente.
Nelle ultime settimane non ho mai partecipato a queste serate.
Ho preferito rimanere da solo con i miei pensieri.
Ma sta sera mi dice di aver invitato una persona speciale e che non posso mancare.
Non le ho dato molto credito, ero impegnato con una cagnolina randagia, e senza riflettere molto le ho promesso che sarei andato.
Non ho voglia nemmeno sta sera.
Ma l'uragano Alice è arrivato e se ne è andato lasciandomi senza possibilità di replica.
"Rosalie la lascio a te per le medicazioni. Dovrebbe esser andato tutto a posto ora.
Vado nel mio studio a compilare la scheda di questa giovane cockerina...... e tu Rosalie non sai nulla di quello che ha detto Alice prima, riguardo all'ospite speciale di questa sera?"
"Sì che lo so Edward! ahahahha!
Caro cugino non ti dirò nulla, è una sorpresa. Vestiti bene.... e anche la cravatta mi raccomando. Ti voglio perfetto."
Esco nel corridoio, Isabella è seduta.
Appena mi vede arrivare si alza e viene verso di me.
"E' andato tutto bene! Sta bene. Ha ingerito delle bacche tossiche, è ancora molto piccola e sicuramente non le ha sapute riconoscere. Ora ha bisogno di riposo."
Ti avvicini e mi butti le braccia al collo.
"Grazie"
Rimango di sale.
Sentire di nuovo il tuo corpo, dopo qualche settimana senza nessun contatto, mi toglie il fiato.
E riprovo le stesse cose, le stesse emozioni di quella notte.
Non vorrei lasciarti andare e ti abbraccio forte anche io.
Porto le mie braccia dietro la tua schiena e stringo forte.
Ti stringo a me e ti respiro.
Vorrei che questo non finisse mai.
Ti vorrei tenere così tutto il giorno.
Ancora e ancora.
All'infinito.
Il desiderio di te è forte, ingestibile.
Incontrollabile.
Sembri capirlo e lasci la tua presa dietro il mio collo e ti sposti leggermente da me.
Rompi il contatto.
Perchè???
Lo so che ti piace il mio contatto.
Non mi avresti abbracciato altrimenti.
Forse non è il momento ma io ho bisogno di parlarti di questo.
Ho bisogno di spiegarti quello che provo.
Ti prendo per mano e ti trascino nel mio studio.
Chiudo la porta e mi volto a guardarti.
Ti scorgo spaesata.
Non te lo aspettavi lo so.
Forse è presto per parlare di noi.
O forse no!
Queste settimane senza di te sono state lunghe e tristi.
Tante sere avrei voluto venire a cercarti.
Sono stato sul punto di correre al faro e bussare alla tua stanza.
Ma ho paura di un tuo rifiuto e poi non so esattamente cosa pensi di me.
Ho paura.
Vorrei che qualcuno mi dicesse che andrà tutto bene.
Che tornerò ad essere felice di nuovo.
Che tornerò ad avere fiducia.
E lo so che anche tu ti senti così.
Me ne rendo conto.
Probabilmente non siamo ancora pronti a buttarci in una storia.
Io però ti desidero, mi sento terribilmente attratto da te.... e ho passato queste settimane a pensarti e a trovare soddisfazione da solo.... quasi tutte le sere.
Non ne potevo fare a meno.
Come un adolescente in preda agli ormoni impazziti.
"Isabella, scusami ho un disperato bisogno di parlarti"
"Edward senti.... lo so scusa, mi rendo conto che la situazione non è normale tra di noi....."
"So cosa pensi di me, che sono un povero sfigato."
"Ma no. Che dici. Non penso questo di te"
"Non vorrei che fraintendessi le mie intenzioni...... non so come definire il nostro rapporto ad essere sincero, sono confuso...."
"Edward lo so! Alice mi ha raccontato di Abbigail. Ha pensato che fosse giusto che io venissi a conoscenza di questa parte della tua vita."
"Alice ti ha detto di Abbigail?"
"Non ti arrabbiare con lei. Sono stata io ad insistere per sapere.
Queste settimane sono state pesanti senza di te. Ho capito che mi stavi evitando.
Ho notato che respingevi ogni forma di contatto con me.
All'inizio mi sono anche sentita offesa per il tuo comportamento.
Non capivo perchè mi volessi tenere lontano da te.
Poi Alice mi ha spiegato.
E allora ho capito tutto.
E mi dispiace per te, sul serio.
Non so che tipo di persona sia questa Abbigail ma credimi che non capisco proprio perchè ti abbia lasciato.
Ci conosciamo poco. Non so esattamente se definirti un amico, ma sicuramente so che sei un uomo meraviglioso, molto generoso, gentile, disponibile.
Amato da tutti.......
...... E molto bello da guardare, anche.
Mi piace quel che vedo, ecco. Mi piace molto"
Ti ascolto senza dire niente.
Quasi a bocca aperta.
Mi sento vulnerabile.
Ora che sai di Abbigail mi sento scoperto. Sono senza protezione.
Hai abbattuto il muro.
Quello che mi permetteva di rimanere lontano da te.
E poi quello che dici e come lo dici.
Con un po' di imbarazzo e arrossendo.
Sei sincera lo sento.
Ho ripreso a sudare e vorrei stringerti come prima.
Ma rimango imbambolato e non mi muovo.
Isabella sono terrorizzato. Ecco come sto.
Una parte di me vorrebbe che tu non fossi qui,con quegli occhi sinceri a dirmi queste cose.
L'altra parte invece, quella più profonda, quella nascosta, quella ferita, vorrebbe stringerti e baciarti.
Vorrebbe abbracciarti forte come poco fa.
E gongola lei, è contenta, è contenta di quello che stai dicendo.
E' come il ghiaccio su una bruciatura.
Le tue parole le danno il sollievo di cui ha bisogno.
"Non mi arrabbierò con Alice, allora, almeno per questa volta"
"Ora vado Edward, ora che so che Lilly sta bene..... a presto!"
Apri la porta ed esci dalla stanza.....
"Isabella...... "
"Sì?"
"Anche tu mi piaci molto."
no dico ma pi puoi far schiattare così fino alla fine? ora succede qualcosina anche solo un abbraccio andava bene. Invece? E no Anna vuoi troppo decismente
RispondiEliminabci al prox
Missanny
ahahahhahahah un abbraccio lo hai avuto ....
RispondiEliminaaccontentati..... non si sa mai.
Non temere.
Baci Anna grazie per il tuo commento.
mentre leggi ti senti talmente presa che non si riesce a prender fiato ,mi piace veramente questo tuo racconto e questi due personaggi che si stanno scoprendo lentamente anche fra di loro.
RispondiEliminaCiao e alla prossima .
Ciao cara,
Eliminasi devono conoscere. Penso che per loro sia normale, sentirsi confusi e parlo anche per lei.
Edward è felice ma spiazzato per l'arrivo di questa donna.
Non sa come comportarsi e si contraddice di continuo.
Vorrebbe osare ..... ma poi..... non si lancia.
Sa che lei ha appena lasciato il fidanzato e ha paura.
Per quanto ancora si tratterrà dal farsi avanti ..... vedremo....
Ciao e grazie ancora.
Baci
ciaoooooo....seguo la tua storia..leggo i tuoi commenti per le storie di altri autori...mi piaci,sei allegra..io non commento molto..mi piace leggere e dire qualcosa quando lo sento..ora la tua storia mi piace molto..è dolce..ti segurò..senzaltro il tuo racconto mi entrerà dentro..sai io amo l'amore..in tutte le sue forme e sfumature...adoro già i tuoi protagonisti..grazie..Maria50.
RispondiEliminaCiao Maria, così mi fai diventare rossa però..... sono io a ringraziarti.
EliminaAnche io amo l'amore, già proprio come te.
Grazie per il commento e le belle parole che mi hai lasciato.
A presto
SISTER MIA...IO LO AMO..TROPPO.VOGLIO IL SEGUITO...SUBITOOOO..NECESSITO!!!!TI PREGOOOOO
RispondiEliminaSe ti dicessi che lo sto già scrivendo?????? Mi ameresti di più.... sis????
Eliminae cosi i due protagonisti si piacciono....ahahahah chissà quando si piaceranno di più quando arriveranno al dunque!!Eddy datti da fare con Bella!!!ciao
RispondiEliminaahahahhahahah ah edward datte na svegliata...... ahahhhaha glielo dico sempre io... ma lui nulla non m'ascolta.
EliminaBellissimo Geo!
RispondiEliminaFagli fare tanta robbba però...ora è il momento...vaiiiiiiiiiiii!!!!
...che sono piuttosto zozza ormai lo sai...nn c'è nessuna che nn lo sappia...!
adoro questo romanticismo intorno e nei personaggi..mi piace anche che tu li faccia aspettare prima di concludere fisicamente..hanno paura e stanno annusando le loro anime <3
RispondiElimina